Titanium Stopper & Crown
Titanium Stopper & Crown
We can CUSTOMIZE this stopper to fit it for ALL HEADJOINTS!!
This is a device that replaces the standard cork stopper.
It leaves the headjoint to vibrate more freely thanks to the very small contact surface (has only one little rubber gasket, installed and centered handmade) and extraordinary titanium lightness. The titanium crown is very important because it further reduces the stopper overall weight
It consists of one piece to fit in the same way you mount the standard cork stopper.
The reflective surface and the resonant metal chamber is made of TITANIUM, oxidation resistant almost as platinum, extraordinary hardness/weight ratio. It weighs about 40% less than steel but with similar resistance.
This system will make your flute easier to play at lower notes, and especially the second and third octave sound become warmer and ready.
For any further questions about installation and other things, please contact us.
This is a device that replaces the standard cork stopper.
It leaves the headjoint to vibrate more freely thanks to the very small contact surface (has only one little rubber gasket, installed and centered handmade) and extraordinary titanium lightness. The titanium crown is very important because it further reduces the stopper overall weight
It consists of one piece to fit in the same way you mount the standard cork stopper.
The reflective surface and the resonant metal chamber is made of TITANIUM, oxidation resistant almost as platinum, extraordinary hardness/weight ratio. It weighs about 40% less than steel but with similar resistance.
This system will make your flute easier to play at lower notes, and especially the second and third octave sound become warmer and ready.
For any further questions about installation and other things, please contact us.
Tappo e Corona in Titanio
Tappo e Corona in Titanio
E’ un miglioramento semplice ed economico adatto a qualsiasi flauto.
Basta togliere la corona e il tappo dalla vostra testata, inserire il tappo nuovo, rimontare la nostra corona in titanio (o la vecchia corona se la preferite). La differenza e la risposta sonora sarà sorprendente.
Il tappo a vite con camera risonante è un dispositivo conosciuto e adottato ormai da decenni nel panorama flautistico internazionale.
La sostituzione del tappo di sughero da un tappo metallico cilindrico tenuto in posizione da un anello (guarnizione) di gomma detto “O-ring” è stato per la prima volta proposto ed attuato da Ernest J Eggs (1914-1983) negli anni Sessanta.
Suo figlio, Leslie R Eggs, costruttore e riparatore di flauti, ha poi sviluppato l'idea. Secondo loro, il sughero, bagnandosi danneggerebbe il suono e timbro dello strumento eliminando le vibrazioni delle pareti della testata. Questa teoria è tutt’oggi valida e condivisa.
Nel corso degli ultimi decenni si sono realizzati numerosi tipi di tappi a vite. Differenti modelli e costruiti con materiali diversi: Delrin (una plastica dura), zirconio, rame, alluminio, titanio, ottone, argento, afnio, tantalio, oro, tungsteno. Il tappo vero e proprio viene sempre tenuto fermo con una guarnizione (di tipo “o-ring” singola o doppia oppure a serpentina) mentre la corona è tenuta ferma o anch’essa con un O-ring oppure attaccata direttamente alla vite del tappo.
David Symington eseguì una serie di test sui vari metalli su indicati (pubblicati sulla rivista "Pan" del Marzo 2003).
Egli notò subito che un tappo in metallo conferiva al flauto un suono molto più forte e diretto di un tappo in Delrin. Quest’ultimo invece manteneva il vantaggio di una maggiore delicatezza sonora.
Grande importanza riveste anche il peso del tappo. Un tappo troppo leggero conferisce un suono debole e poco profondo nell’ottava bassa, mentre con il crescere del peso si ottiene un suono più bilanciato e potente su tutte le ottave. Con un peso troppo elevato invece si ottengono ottave basse potenti ma acuti ovattati quindi con poca risonanza e flessibilità.
David Symington nel suo esperimento, utilizzando come materiale lo zirconio, ha ottenuto i migliori risultati con un tappo di circa 15 grammi.
Ovviamente ogni metallo ha le sue specifiche caratteristiche e quindi occorre fare altri esperimenti con tappi di altri materiali per stabilirne il peso più idoneo.
In via generale si è portati ad attribuire un suono più potente per metalli estremamente duri come titanio o tungsteno.
Comunque si possono trovare un infinità di combinazioni e quindi la sperimentazione sembra avere orizzonti molto ampi.
Ma perchè questi tipi di tappi funzionano?
Forse la risposta sta nell’unione di una serie di fattori:
1) Lo spazio che esiste all’interno della camera cilindrica metallica (normalmente riempito dal sughero)
2) Il maggiore spazio che si crea tra tappo e corona.
3) La testata viene lasciata vibrare più liberamente (come conseguenza del suono prodotto dalla colonna d’aria presente al suo interno) perchè c’è solo una piccola e sottile superfice di contatto formata dal “o-ring” di gomma.
4) A secondo se la corona viene rimossa o completamente avvitata, il flauto risponderà con un suono differente.
Come spiegato sopra, nel corso degli anni diversi costruttori noti o meno noti si sono cimentati nella produzione di tappi a vite metallici.
I più famosi sono i tappi costruiti da Robert Bigio e dalla Conn-Selmer (addirittura pubblicizzati da Sir James Galway).
L’invenzione o meglio preferiremmo dire “intuizione”(in quanto parlare di invenzione ci sembra esagerato visto che il tappo a vite esiste sin dalla nascita del flauto moderno) del tappo a vite con dispositivo di risonanza (che sia esso metallico o Delrin, a guarnizione doppia o singola, a corona avvitabile direttamente al tappo o non) risale a diversi decenni fa. Si potranno realizzare differenti soluzioni più o meno pratiche, più o meno efficaci o "casarecce", ma il funzionamento di base resta sempre lo stesso.
Attualmente non esiste sul mercato alcun dispositivo che differisce significatamente dai modelli proposti da R.Bigio e dalla Selmer, dispositivi da decenni ormai facenti parte del patrimonio flautistico mondiale, di uso comune e quindi non brevettabili (chi prova a brevettare un modello simile ai due sù indicati andrà ovviamente incontro ad inevitabili cause di opposizione)
La Briccialdi, seguendo gli studi dei pioneri di questo sistema e delle recenti applicazioni ha realizzato un dispositivo che unisce l’efficacia del funzionamento alla praticità di utilizzo. Realizzato a mano e con la massima cura possibile ed installato su ogni nostro flauto.
La superficie riflettente, la filettatura e la camera risonante del tappo "Briccialdi" sono realizzati completamente in TITANIO.
Anche la corona in omaggio è completamente in TITANIO
Possiamo costruire tappi con lunghezza filettatura SU MISURA (di differenti lunghezze per poterla adattare alla tua testata preferita!)
Spedizione con posta raccomandata inclusa nel prezzo.
Fonti:
David Symington (dalla rivista “Pan - the magazine of the British Flute Society” del Marzo 2003)
Richard Stagg (dalla rivista “Pan - the magazine of the British Flute Society” del Marzo 1997)
Basta togliere la corona e il tappo dalla vostra testata, inserire il tappo nuovo, rimontare la nostra corona in titanio (o la vecchia corona se la preferite). La differenza e la risposta sonora sarà sorprendente.
Il tappo a vite con camera risonante è un dispositivo conosciuto e adottato ormai da decenni nel panorama flautistico internazionale.
La sostituzione del tappo di sughero da un tappo metallico cilindrico tenuto in posizione da un anello (guarnizione) di gomma detto “O-ring” è stato per la prima volta proposto ed attuato da Ernest J Eggs (1914-1983) negli anni Sessanta.
Suo figlio, Leslie R Eggs, costruttore e riparatore di flauti, ha poi sviluppato l'idea. Secondo loro, il sughero, bagnandosi danneggerebbe il suono e timbro dello strumento eliminando le vibrazioni delle pareti della testata. Questa teoria è tutt’oggi valida e condivisa.
Nel corso degli ultimi decenni si sono realizzati numerosi tipi di tappi a vite. Differenti modelli e costruiti con materiali diversi: Delrin (una plastica dura), zirconio, rame, alluminio, titanio, ottone, argento, afnio, tantalio, oro, tungsteno. Il tappo vero e proprio viene sempre tenuto fermo con una guarnizione (di tipo “o-ring” singola o doppia oppure a serpentina) mentre la corona è tenuta ferma o anch’essa con un O-ring oppure attaccata direttamente alla vite del tappo.
David Symington eseguì una serie di test sui vari metalli su indicati (pubblicati sulla rivista "Pan" del Marzo 2003).
Egli notò subito che un tappo in metallo conferiva al flauto un suono molto più forte e diretto di un tappo in Delrin. Quest’ultimo invece manteneva il vantaggio di una maggiore delicatezza sonora.
Grande importanza riveste anche il peso del tappo. Un tappo troppo leggero conferisce un suono debole e poco profondo nell’ottava bassa, mentre con il crescere del peso si ottiene un suono più bilanciato e potente su tutte le ottave. Con un peso troppo elevato invece si ottengono ottave basse potenti ma acuti ovattati quindi con poca risonanza e flessibilità.
David Symington nel suo esperimento, utilizzando come materiale lo zirconio, ha ottenuto i migliori risultati con un tappo di circa 15 grammi.
Ovviamente ogni metallo ha le sue specifiche caratteristiche e quindi occorre fare altri esperimenti con tappi di altri materiali per stabilirne il peso più idoneo.
In via generale si è portati ad attribuire un suono più potente per metalli estremamente duri come titanio o tungsteno.
Comunque si possono trovare un infinità di combinazioni e quindi la sperimentazione sembra avere orizzonti molto ampi.
Ma perchè questi tipi di tappi funzionano?
Forse la risposta sta nell’unione di una serie di fattori:
1) Lo spazio che esiste all’interno della camera cilindrica metallica (normalmente riempito dal sughero)
2) Il maggiore spazio che si crea tra tappo e corona.
3) La testata viene lasciata vibrare più liberamente (come conseguenza del suono prodotto dalla colonna d’aria presente al suo interno) perchè c’è solo una piccola e sottile superfice di contatto formata dal “o-ring” di gomma.
4) A secondo se la corona viene rimossa o completamente avvitata, il flauto risponderà con un suono differente.
Come spiegato sopra, nel corso degli anni diversi costruttori noti o meno noti si sono cimentati nella produzione di tappi a vite metallici.
I più famosi sono i tappi costruiti da Robert Bigio e dalla Conn-Selmer (addirittura pubblicizzati da Sir James Galway).
L’invenzione o meglio preferiremmo dire “intuizione”(in quanto parlare di invenzione ci sembra esagerato visto che il tappo a vite esiste sin dalla nascita del flauto moderno) del tappo a vite con dispositivo di risonanza (che sia esso metallico o Delrin, a guarnizione doppia o singola, a corona avvitabile direttamente al tappo o non) risale a diversi decenni fa. Si potranno realizzare differenti soluzioni più o meno pratiche, più o meno efficaci o "casarecce", ma il funzionamento di base resta sempre lo stesso.
Attualmente non esiste sul mercato alcun dispositivo che differisce significatamente dai modelli proposti da R.Bigio e dalla Selmer, dispositivi da decenni ormai facenti parte del patrimonio flautistico mondiale, di uso comune e quindi non brevettabili (chi prova a brevettare un modello simile ai due sù indicati andrà ovviamente incontro ad inevitabili cause di opposizione)
La Briccialdi, seguendo gli studi dei pioneri di questo sistema e delle recenti applicazioni ha realizzato un dispositivo che unisce l’efficacia del funzionamento alla praticità di utilizzo. Realizzato a mano e con la massima cura possibile ed installato su ogni nostro flauto.
La superficie riflettente, la filettatura e la camera risonante del tappo "Briccialdi" sono realizzati completamente in TITANIO.
Anche la corona in omaggio è completamente in TITANIO
Possiamo costruire tappi con lunghezza filettatura SU MISURA (di differenti lunghezze per poterla adattare alla tua testata preferita!)
Spedizione con posta raccomandata inclusa nel prezzo.
Fonti:
David Symington (dalla rivista “Pan - the magazine of the British Flute Society” del Marzo 2003)
Richard Stagg (dalla rivista “Pan - the magazine of the British Flute Society” del Marzo 1997)