FLAUTI BRICCIALDI ITALIA
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Il suono viene prodotto dal flusso d’aria che si frange contro lo spigolo del foro di insufflazione presente sulla testata. In questo modo viene eccitata la colonna d’aria all’interno del tubo e ha inizio la vibrazione sonora. L’emissione di note di diversa altezza avviene chiudendo i fori, tramite le “chiavi” (i tasti) e controllando in questo modo l’altezza della colonna d’aria che viene messa in vibrazione. Le chiavi possono essere forate, per permettere effetti di glissato (passaggio da una nota all’altra senza salti tonali) ed una maggiore proiezione di suono.
L’emissione del suono, nel flauto, può essere variamente modificata. Oltre alle tecniche standard che consentono il legato e staccato, ottenute occludendo con la lingua il flusso d’aria, si hanno i cosiddetti doppi e tripli staccati: poiché la ripetizione della consonante /t/ oltre una certa velocità risulta molto difficoltosa, se non impossibile, la si alterna alla consonante /k/, raggiungendo in questo modo velocità anche molto elevate. L’uso del doppio e triplo staccato è cambiato secondo il gusto delle epoche: nel rinascimento e nel barocco, ad esempio, le consonanti velari /k/ e /g/ erano considerate aspre, adatte solo a certi tipi di affetti, e in loro vece si preferivano altre articolazioni come “did’ll” e “did’ldi” (Quantz), “te lé”, “te ré”, etc.
Un effetto molto suggestivo è il frullato (ted. Flatterzunge, fr. frappé o trémolo dental), tecnica che consiste nel soffiare pronunciando contemporaneamente le consonanti “tr”, “dr” o “vr” per far vibrare la parte anteriore della lingua oppure la consonante “r” (pronunciata come la “r” francese) per far vibrare la parte posteriore della lingua.
Un’altra tecnica eterodossa in uso nella musica jazz e rock, introdotta dal polistrumentista afroamericano Roland Kirk e resa famosa dal flautista britannico Ian Anderson, leader dei Jethro Tull, consiste nel cantare contemporaneamente all’emissione del suono. La nota cantata può essere all’unisono con quella emessa dallo strumento, ma anche a distanza di una terza maggiore, una quarta o una quinta. Il timbro dello strumento ne risulta assai modificato, diventando più scuro e pastoso ma con effetti stridenti soprattutto nel registro medio-acuto. Tra i vari gruppi progressive che hanno adottato questa tecnica in alcuni dei loro brani vanno ricordati i Focus, i Delirium e i New Trolls nell’album Concerto Grosso.
Altri effetti particolari ricorrenti in vari generi musicali sono ottenuti utilizzando il suono ottenuto chiudendo con forza le chiavi, soffiando nel flauto senza porlo in risonanza, utilizzando solo la testata o solo il trombino.